Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Che ci sia uno squilibrio di genere nel settore IT è un fatto provato. I calcoli variano, ma l’ultima ricerca dell’NCWIT suggerisce che le donne rappresentano solo il 26% della forza lavoro informatica, mentre le donne di colore rappresentano solo un professionista IT su 10. Nella sicurezza informatica, dove il 90% della forza lavoro è composta da uomini, la situazione sembra ancora più cupa.
Eppure, storicamente, le donne sono state pioniere in questo campo: l’Electronic Numerical Integrator And Computer, o ENIAC, è stato il primo computer digitale elettronico al mondo, una pietra miliare nel viaggio verso l’era tecnologica in cui viviamo attualmente. Finanziato dall’esercito degli Stati Uniti, si è rivelato uno strumento preziosissimo per il calcolo delle tavole balistiche d’artiglieria e per le prime ricerche sulla bomba a idrogeno. Il compito di programmare il primo computer ricadde su un team di sei giovani donne (Fran Bilas, Betty Jennings, Ruth Lichterman, Kay McNulty, Betty Snyder e Marlyn Wescoff). Il loro contributo e il loro successo è stato ampiamente ignorato negli anni seguenti, ma tutto questo è cambiato. La verità su come è stato programmato il primo computer è una storia che deve continuare a essere raccontata.
In seguito a questo evento, fino al 1960, nel Regno Unito le “postazioni di codifica” dei computer erano occupate quasi esclusivamente da donne. Sappiamo che l’MIT, la famosa università specializzata nei settori della scienza e della tecnologia, ha avuto molto presto una politica di apertura alla diversità poiché tra il 1965 e il 1985, la percentuale di donne nella sua scuola è passata dal 5% a quasi il 30%. Purtroppo, però, nonostante l’evoluzione della nostra società, queste statistiche non hanno continuato a crescere nel tempo.
Ciò che osserviamo da dati più recenti è che le donne non stanno entrando nei lavori tecnologici alla stessa velocità degli uomini e una ragione può essere fatta risalire ai luoghi di lavoro dominati dagli uomini. Un sondaggio del 2017 nel rapporto del Pew Research Center ha rilevato che il 50% delle donne ha dichiarato di aver subito discriminazioni di genere sul lavoro, mentre solo il 19% degli uomini ha affermato la stessa cosa. In tutto ciò esiste anche un aspetto positivo: nonostante una certa disparità nelle cifre di rappresentanza per genere, nel settore e in ambiti scientifici tradizionalmente percepiti come prevalentemente maschili, le donne nell’IT lamentano pochissima discriminazione, a differenza di altri settori.
È interessante osservare che, quando le donne ottengono un posto di rilevanza in questo settore, sono in grado di sfruttare le loro differenze per marcare il loro valore aggiunto per i datori di lavoro, i colleghi e dipendenti. Altri dati che sono di buon auspicio concernono la quantità di posti di lavoro occupabili in questo settore che sono veramente numerosi. Pertanto sempre più donne della nostra generazione saranno interessate al campo dell’IT e più posizioni di rilievo si apriranno per loro all’interno delle aziende.
Questa evoluzione verso la parità deve essere accompagnata da un cambiamento di mentalità nei consigli di orientamento nelle scuole. Le scuole di ingegneria, le università e le aziende stanno ora lavorando in tutto il mondo, e stanno facendo tutto il possibile per attirare sempre più donne nei loro ranghi, perciò speriamo di poter vedere al più presto dei cambiamenti.