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Gamification e Talent Acquisition

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Author: Future Manager Research Center

La Gamification è diventata una strategia di successo nella selezione e assunzione del personale, seppur sia ancora molto discussa e controversa. I puristi e i conservatori esistono anche nel mondo delle Risorse Umane e tendono a guardare con una certa diffidenza quelle pratiche che sono figlie delle nuove generazioni. Cosa c’è dunque di così rivoluzionario nella Gamification e come può essere applicata all’ambito della Talent Acquisition?

Innanzitutto con il termine Gamification si intende l’utilizzo di meccanismi tipici del gioco all’interno di scenari che non sono comunemente pensati come ludici, ossia in processi aziendali, nel reclutamento, nella formazione o nello sviluppo, con lo scopo di risolvere i problemi in una maniera meno convenzionale. Più specificatamente questa nuova strategia, se utilizzata nel reclutamento di giovani talenti, ha il potere di togliere un po’ di ragnatele a tutti quei processi di recruiting ormai arcaici. Sfruttare il gioco in maniera seria, pertinente e coscienziosa può decisamente apportare più di un vantaggio alla selezione di una nuova recluta.

Per cominciare la Gamification permette di risparmiare tempo (ed è superfluo specificare che il tempo è denaro non è vero?), rimandando di poco la fase del colloquio individuale che in questa caso è preceduta da un test durante il quale è possibile proporre dei giochi ben elaborati al fine di testare determinate capacità, così da poter effettuare una prima grossa scrematura dei candidati a seconda delle proprie esigenze.

Grazie a questo approccio risulta possibile verificare delle abilità molto specifiche, sviluppando giochi che mettano alle prova nel dettaglio quelle capacità richieste dall’azienda. Inoltre è un’opzione che contribuisce molto allo smorzamento della tensione tipica di un colloquio formale.

Una scelta di questo tipo può anche rivelarsi una mossa strategica per sbaragliare la concorrenza tra aziende, incrementando la competitività di chi ne usufruisce: è importante attrarre i candidati di grande spessore, per farlo è fondamentale dimostrare di essere un’azienda moderna, aperta al mutamento e al passo con le tendenze.

La dimostrazione dell’ampio ricorso alla Gamification ci viene fornito dall’esercito statunitense, presso le future reclute vengono testate attraverso un simulatore virtuale altamente realistico di operazioni militari chiamato Battlespace. I migliori verranno poi selezionati in base al punteggio conseguito.

Una puntualizzazione però è d’obbligo: deve essere molto chiaro che per “gamificare” i processi di reclutamento è necessario affidarsi a personale competente che realizzerà il processo curando ogni aspetto della questione. Improvvisarvi sperimentatori della Gamification potrebbe non portarvi alcun risultato utile.  È un piano strategico molto serio e che richiede una grande specializzazione, dunque state molto attenti e ricordatevi che non è come giocare a Risiko insieme ai vostri amici!