Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
A partire dai primi anni Settanta, grazie a Ray Tomlison (il brillante sviluppatore inventore della famosa chiocciolina), quello di scambiarsi messaggi e comunicazioni attraverso la posta elettronica è diventato uno degli atti più comuni all’interno della maggior parte degli ambienti lavorativi. Ogni giorno in tutto il mondo vengono inviate circa 10 miliardi di e-mail, eppure dietro questo gesto così consueto si cela una problematica da non sottovalutare.
Non basta essere digitali per non inquinare, infatti nonostante sembri assurdo anche solo pensarlo, se ognuno di noi decidesse di inviare una mail in meno al giorno, risparmieremmo circa 16.433 tonnellate di carbonio all’anno. Ebbene sì, le mail inquinano e non poco!
La Verbraucher Service Bayern infatti ha dichiarato che una e-mail senza allegati emette circa 10 grammi di anidride carbonica, lo stesso impatto di un sacchetto di plastica o quello provocato se lasciaste una lampadina accesa per la durata di 24 ore. Chi avrebbe mai pensato che un semplice click sul pulsante di invio potesse avere delle ripercussioni così sconvolgenti?
Le ragioni di questo impatto ambientale così gravoso sono riconducibili al fatto che i dati contenuti nelle mail che ci scambiamo passano attraverso migliaia di cavi e server attivi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questi per funzionare e per essere mantenuti alla giusta temperatura necessitano di molta elettricità (senza contare l’energia consumata dai computer su cui si lavora). Per citare ancora dei dati: in tutto, un’e-mail percorre circa 15.000 chilometri di cavi per arrivare a destinazione. Inoltre altri studi ci informano sul fatto che 1 MB inviato corrisponde circa a 15 grammi di CO2, motivo per cui a seconda del peso delle e-mail scambiate, l’impatto può variare.
Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea: le mail sono così indispensabili da non riuscire almeno a limitare il consumo? Di certo è impensabile pretendere che dall’oggi al domani l’intera popolazione mondiale interrompa lo scambio di e-mail, tuttavia è possibile prendere dei piccoli accorgimenti.
Primo fra tutti appunto provare ridurre il più possibile le email non necessarie, così come è possibile diminuire il numero di colleghi e destinatari da mettere in copia. Svuotare regolarmente la posta elettronica e la casella dello spam aiuta molto a limitare la quantità di dati memorizzati nei server dato che sono tutti file in eccesso che occupano spazio e, di conseguenza, consumano energia. Se ritenete necessario conservare delle e-mail estremamente importanti potreste copiarle in una cartella locale sul software di posta elettronica.
Attraverso questi piccoli gesti limitereste i consumi e aiutereste anche l’ambiente.