Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
I videogiochi hanno plasmato l’infanzia di milioni di giocatori per circa tre generazioni, dando vita ad una vera e propria cultura a se stante: la cultura nerd. Questo fenomeno affonda le sue radici negli anni Cinquanta con le prime sperimentazioni in ambito videoludico. Esso era strettamente collegato all’evoluzione dei computer, i quali non erano di certo stati progettati come passatempo. Tuttavia, alcuni brillanti ingegneri di origine americana decisero di mettere il funzionamento della nuova tecnologia a servizio dell’intrattenimento: nasce così nel 1958 Tennis for Two, il primo videogioco della storia. Negli anni a venire molti sono stati i cambiamenti che hanno investito il settore: negli anni Settanta il lancio della modalità arcade rese i videogiochi estremamente economici e accessibili. Grazie allo sviluppo di microprocessori, vennero progettate le prime consolle per uso domestico che, invece di disporre di un solo gioco salvato nel sistema, offrivano un numero teoricamente infinito di avventure videoludiche grazie a una serie di cartucce intercambiabili. Dal punto di vista grafico e narrativo, per poter proseguire nel gioco, diventava necessario superare livelli sempre più difficili e l’obiettivo era quello di battere costantemente il proprio record personale. I videogiochi risultarono incredibilmente avvincenti anche nel lungo periodo. Negli anni Ottanta, vennero sviluppate nuove idee: nacquero le consolle mobili e la grafica divenne sempre più tridimensionale, per poter dare al giocatore un’esperienza quanto più verosimile possibile. A partire dagli anni 2000, gli ingegneri superarono i propri limiti combinando il mondo dei videogiochi a intelligenza artificiale e a realtà virtuali. Oggi, i videogiochi permettono di creare vere e proprie comunità grazie ai collegamenti online e streaming e possono essere anche a portata di chiunque, considerato il dilagare dei giochi per smartphone. Molti sono i giovani che, cresciuti con la cultura nerd, hanno iniziato ad aspirare ad una carriera nella progettazione e nello sviluppo tecnico di quelli che erano i giochi della loro infanzia. Sicuramente, intraprendere un percorso in ingegneria e scienze informatiche può essere il primo passo verso la realizzazione di questo obiettivo. Utili sono anche i corsi professionali di coding per apprendere al meglio i linguaggi di programmazione. Tuttavia, non bastano le sole hard skills per poter avere successo in questo campo: un buon videogioco nasce, infatti, dall’estro creativo del programmatore.