Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Quelle appena trascorse sono state settimane di estrema allerta per quanto riguarda l’emergenza sanitaria globale e, prevedibilmente, lo saranno anche le settimane che verranno.
Gli stati, i settori del mondo del lavoro e gli individui tutti, imparano giorno dopo giorno a convivere con il virus e la ricerca non si arresta neanche per un secondo. In questo senso un contributo significativo proviene dalla categoria degli ingegneri, i quali sono riusciti a offrire soluzioni utili alla lotta contro questo nemico invisibile.
Numerosi paesi stanno facendo fronte alla mancanza di tamponi rinofaringei a causa del significativo aumento dei test effettuati. A tal proposito degno di nota è il progetto sviluppato presso l’Università di Wolverhampton in Inghilterra. Gli ingegneri hanno ideato un tampone intelligente stampato in 3D che ha la capacità di alleviare notevolmente dolori o piccoli effetti collaterali causati dai test COVID-19. Innanzitutto questo è un tampone nasofaringeo autoregolante di taglia unica, realizzato con resina biomedica e prodotto mediante una stampante 3D. Il team inglese della School of Engineering ha scelto di questo specifico materiale poiché esso non è irritante, sensibilizzante né tantomeno citotossico e, soprattutto, è un materiale che si può facilmente disinfettare chimicamente. Il tampone in questione ha la capacità di essere inserito nella cavità nasale con molto meno stress sui tessuti circostanti, alleviando significativamente la fastidiosa procedura del tampone.
Un altro prezioso contributo è arrivato da dei giovani ingegneri italiani, un gruppo di lavoro composto da professionisti nel campo dell’automazione meccanica. Il progetto in questione è stato finalizzato alla creazione di un ventilatore polmonare per la respirazione assistita che fosse immediatamente usufruibile, di costo moderato e con una prospettiva di durata molto lunga. Così come nel caso precedente del tampone nasofaringeo, anche questo ventilatore è in parte realizzabile con la tecnica di stampa 3D. Prende il nome di Openbreath ed è uno strumento che dà man forte ai reparti di terapia intensiva che sono sempre più in affanno. Gli ideatori hanno anche specificato che grazie a Openbreath possono essere fornite informazioni cliniche aggiuntive sui pazienti si ridurrebbe la complessità d’uso e il tempo di formazione richiesto a medici e infermieri. Esso infatti è in grado di inviare aggiornamenti in tempo reale agli operatori sanitari, così da limitare la loro esposizione al contagio.
È senza dubbio rassicurante scoprire che medici, rianimatori e soccorritori non sono i soli a trovarsi in prima linea durante questo tragico periodo, infatti questi due casi sono l’esempio di come anche gli ingegneri si preoccupino di applicare le loro ampie competenze per la lotta contro la piaga sociale del Corona virus.