Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Talenti difficili da trovare e posizioni lavorative difficili da colmare sono ormai un habitué nel nuovo mondo del lavoro, ma sono anche la massima preoccupazione per i CEO. A prescindere dal fatto che ci si trovi in un periodo economico positivo o negativo, stabile o instabile, vi è sempre, in un modo o nell’altro, la necessità di trovare personale dotato di solide competenze.
Un dato importante che si aggiunge a queste considerazioni è il fatto che più dell’80% della nuova forza lavoro giovanile antepone i valori allo stipendio, ed altrettanti preferirebbero lavorare da casa almeno una volta a settimana. È evidente quindi che le cose siano cambiate, motivo per cui i professionisti delle risorse umane devono adattarsi e restare costantemente aggiornati per riuscire a comprendere appieno i profili dei candidati a cui devono approcciarsi.
In linea generale, siamo abituati a capi aziendali che si appellano sempre di più a stage, tirocini o apprendistati per accogliere un nuovo assunto e tutte le competenze che esso condividerà con l’azienda. L’elemento di novità sta invece nell’approccio del tutto nuovo dei responsabili delle risorse umane, i quali sono stati portati a rivoluzionare completamente il vecchio concetto del “candidato ideale”. Ormai un’impresa non può per nessun motivo scartare un candidato per dei piccoli nei nel curriculum, rischiando così di perdere un’occasione che si sarebbe potuta rivelare vantaggiosa.
Non bisogna dimenticare che i talenti stessi sono perfettamente coscienti dei loro punti di forza così come dei loro punti deboli, ecco perché, qualora diventassero dipendenti a tutti gli effetti, saranno riconoscenti dell’opportunità a loro data e saranno anche più produttivi e propositivi.
Questo non significa abbassare le aspettative e assumere persone non meritevoli, significa invece essere consapevoli che il mondo, soprattutto quello del business, è in continua evoluzione ed anche coloro che reclutano nuovi talenti non possono permettersi di rimanere fossilizzati su un metodo di scouting antiquato. Essi devono essere in grado di attrarre talenti, trattenerli e mantenerli efficacemente attivi al massimo delle loro possibilità.
Non c’è dubbio che si tratti di un’ulteriore preoccupazione per i titolari delle imprese che si trovano a dover combattere con i competitor una vera e propria “guerra per i talenti”, ciascuno utilizzando le armi a disposizione.
È vero che viene richiesto un grande sforzo sotto molti aspetti, però ne vale la pena perché sarà un investimento a lungo termine: bisogna pensare fuori dagli schemi!