Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Il 20 Luglio 1969, cinquantadue anni esatti da oggi, avveniva un evento storico senza precedenti: per la prima volta un essere umano metteva il piede sul suolo lunare. Tutti di certo conosceranno il trio statunitense protagonista della missione Apollo 11, composto da Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Jim Lovell. Molti però ignorano il fatto che dietro questa impresa rivoluzionaria cela anche un po’ di Italia.
Tra gli ingegneri della NASA, infatti, vi era proprio un italiano, Filippo Pagano, spesso anche definito come “il siciliano che insegnò a Neil Armstrong a volare”. Come molti suoi connazionali prima di lui, Pagano lasciò la sua città natale, Terrasini, a pochi chilometri da Palermo, per cercare fortuna a Detroit.
Dopo il soggiorno nella “Motor City” si spostò in California dove, dopo un periodo alle dipendenze della Chrysler in veste di operaio, entrò alla Rockwell International (attuale Boeing), che collaborava con il Governo Americano per i progetti dei voli spaziali della NASA. Se fino a quel momento era solo un semplice ragioniere, Pagano decise di riprendere gli studi e si laureò prima in ingegneria elettronica, poi in ingegneria spaziale.
Per i successivi 35 anni, egli lavorò con i più importanti scienziati dell’agenzia spaziale americana e con i più famosi astronauti. Il suo compito era quello di disegnare i moduli lunari, ossia il lander, vero cuore della navicella spaziale. Inoltre, si occupava di risolvere i guasti che occorrevano durante le simulazioni di volo, e formava gli astronauti in materia di pilotaggio del lander.
Fu così che quando Armstrong mise il piede sulla Luna alle 20:17:40 UTC (sei ore dopo l’allunaggio), un commosso Filippo Pagano osservava silente la scena. Seppur conscio che tutto ciò era avvenuto anche grazie a lui, non fu mai e poi mai una persona dall’ego smisurato, al contrario rimase l’uomo semplice e umile partito dal Sud Italia con un bagaglio colmo di sogni e speranze e che è riuscito a trovare fortuna oltreoceano sfruttando le sue capacità.
Attualmente, la NASA è molto chiara riguardo ai requisiti necessari per diventare astronauta, e un laureato in ingegneria può essere un candidato ideale per ricoprire questo ruolo.
A tal proposito, cito testualmente ciò che è riportato sul sito ufficiale della NASA, in cui si indica come requisito di un candidato il possesso di: “A master’s degree in a STEM field, including engineering, biological science, physical science, computer science or mathematics, from an accredited institution.”
Ecco che Filippo Pagano e la sua incredibile storia possono così essere d’ispirazione per tutti quei giovani uomini e donne specializzati in ingegneria che desiderano seguire le sue stesse orme.